Club 27

Questa mattina, mentre Radiofreccia passava un pezzone di Hendrix, Foxy Lady e raccontava di come era morto, mi è venuto in mente il Club 27.
 
E riflettevo su quanto erano grandi, talentuosamente parlando, chi ora ne fa parte.
Per concatenazione, mi sono anche chiesto se la legge del Blues, quella che dice che puoi fare della buona musica solo se sei praticamente nella merda, avesse valore anche per loro.
Il Club 27 annovera tutti (o quasi) artisti che sono mancati prematuramente per droga, alcool oppure suicidi, quindi gente che stava sicuramente male di suo.
 
Ecco, la domanda è questa: il talento va sempre a braccetto con il malessere e la depressione?
Devi veramente stare male per creare cose che rimarranno nella storia?

3 pensieri su “Club 27

  1. Beh, io le mie poesie migliori, più sentite, coinvolgenti e struggenti, le ho scritte quando stavo male. Quando stavo bene mi mancava proprio l’ispirazione, al massimo mi usciva qualche banale trallalero trallalà. Chissà i vari Mozart, Beethoven, Michelangelo & C. come se la passavano.Sicuramente Dante si struggeva di pene d’amore.

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